giovedì 19 novembre 2009

cambio sede corso marxismo

IL CORSO DI MARXISMO è SPOSTATO IN VIA SERRA 2/G ALLA MEDESIMA ORA E GIORNATE

mercoledì 21 ottobre 2009

corso di marxismo


Corso sul marxismo

TUTTI I LIBRI DEL “CAPITALE”
(quelli scritti e anche quelli non scritti)

«Certo, prima o poi saremmo riusciti a comprendere e a spiegare il meccanismo del modo di produzione capitalistico, a scoprire e a spiegare le sue leggi di sviluppo; ma ci sarebbe voluto molto tempo, e il lavoro sarebbe rimasto abborracciato e frammentario. Solo Marx era in grado di seguire tutte le categorie economiche nel loro movimento dialettico, di collegare i momenti del loro sviluppo alle cause che li avevano determinati, di ricostruire l’edificio globale dell’economia un MONUMENTO TEORICO le cui singole parti si sostengono a vicenda, e di dominarlo».
(Engels a Lafargue, in Colloqui con Marx e Engels, Einaudi,1977, p. 285)

Mercoledì 11 novembre, alle ore 21
Il primo Libro: la produzione del pluslavoro.

Mercoledì 18 novembre, alle ore 21
Il secondo Libro: la realizzazione del plusvalore.

Mercoledì 25 novembre, alle ore 21
Il terzo Libro: la suddivisione del profitto.

Mercoledì 2 dicembre, alle ore 21
I tre Libri mancanti: lo Stato, il Commercio estero, il Mercato mondiale e la crisi.

Il corso sarà tenuto da Giorgio Gattei, docente dell’Università di Bo, presso la sede dell’Ass. Politica e Classe in via Barbieri n. 95 Bo.

domenica 11 ottobre 2009

riunione dell'Associazione Politica e Classe

Giovedi 15 ottobre il circolo di Bologna dell'Associazione Politica e Classe organizza una riunione tra tutti i soci e simpatizzanti dell'Associazione.

giovedi 15 ottobre ore 21.00
via barbieri n.95
Bologna


OdG

Situazione politica-sociale

La scomparsa politica della sinistra nel nostro paese, apre scenari inediti ma al tempo stesso inquietanti.
La possibilità di creare laboratori di riflessione e dibattito tra compagni e compagne anticapitalisti per guardare alle prospettive future è necessaria e imprescindibile. L'Associazione, uno dei tanti laboratori di confronto, vuole mettere al centro il metodo marxista per analizzare il presente.
In questa fase di estrema frammentazione e sirene identitarie è importante il ruolo che possono avere centri di ricerca e circoli culturali della sinistra di classe. Secondo un vecchio adagio ancora attuale il sapere è potere: la battaglia culturale e ideologica fa parte di una visione generale della lotta di classe. Contrastare i luoghi comuni, le semplificazioni, le menzogne non è oggi secondario, rispetto al bombardamento ideologico a cui sono sottoposte le fasce popolari.
Rimettere al centro il marxismo oggi, non vuol dire fare opera di restauro, ma utilizzare uno strumento vivo per comprendere e intervenire dentro la lotta di classe.

Assistiamo a processi di crisi economici che ancora oggi sono difficilmente compresi dagli stessi soggetti politici e sindacali che si muovono dentro il conflitto di classe. La crisi come elemento strutturale è un dato importante che condiziona la lettura delle dinamiche sociali.
La sua piena comprensione va di pari passo con le possibili sperimentazioni di un nuovo socialismo del XXI secolo.

L'attività dell'Associazione

-8 ottobre
Capitale contro Natura, Presentazione degli atti del convegno sul pianeta merce, in collaborazione con i compagni universitari del Politecnico-Bologna

-Novembre-dicembre
Corso sui Libri del Capitale di Karl Marx, tenuto da Giorgio Gattei

-gennaio 2010
Giornata di studi sullo sviluppo socio-economico di Bologna

-marzo 2010
Corso sulla nuova e vecchia destra (critica al concetto di totalitarismo, Marx e il bonapartismo, il nazi-fascismo, psicologia di massa e nuova destra), interverranno vari relatori

Oltre a queste scadenze sono in programma ulteriori presentazioni del quaderno prodotto dal gruppo di studio sull'Emilia dell'Associazione, sia a Bologna che in provincia, date da destinarsi.

Ovviamente ogni proposta ulteriore è ben accetta e sarà vagliata dall'assemblea.

L'Associazione

-situazione tesseramento e bilancio cassa

-promozione dell'Associazione


Il direttivo dell'Associazione Politica e Classe di Bologna

mercoledì 7 ottobre 2009

Motor Show i tempi della crisi a Bologna

I tempi della crisi, la fine di un mito
Le automobili cinesi e indiane a Bologna


Quando, qualche mese fa, come Gruppo di Studio sull’Emilia Romagna scrivemmo il libro Bologna dove va la vecchia signora? (ed. Quaderni di Contropiano), la nostra attenzione era rivolta alle modificazioni del tessuto urbano e produttivo della città. Osservammo che le modificazioni descritte avrebbero potuto subire delle accelerazioni dovute ai processi di crisi in atto. I cambiamenti socio-economici del territorio erano ovviamente precedenti alla crisi, ma questa ampliava i margini di cambiamento.

Un elemento centrale nella nostra analisi era la durata della crisi e le relative conseguenze temporali. Oggi assistiamo ad un lento ma progressivo declino produttivo e urbano.
Basta scorrere i giornali locali per seguire quotidianamente le diverse aziende industriali in crisi e la difficoltà del settore dei servizi a reggere sul piano occupazionale la massa di lavoratori espulsi dal settore industriale.
Quello che sembra rimanere è una produzione sempre più di nicchia a scapito della produzione su larga scala. Questo ovviamente non è sinonimo di salute, l’essere di nicchia non è solamente un dato legato ai manufatti prodotti ma è la dimensione dello stesso sistema industriale.
Abbiamo aziende in crisi, che avevano in questi anni investito sull’innovazione produttiva e dell’organizzazione del lavoro, che sono state colpite anche loro dagli effetti della crisi. La Fini Compressori di Zola Predosa, fu una delle prime aziende di Bologna a introdurre il Kaizen, mutato all’epoca dal sistema industriale della Porche tedesca. Il Kaizen è un’organizzazione del lavoro basata sulla fine dei tempi morti, per quanto riguarda le operazioni di lavoro operaio e parallelamente la fine dei tempi morti rispetto alle scorte di magazzino. Questo succedeva quasi dieci anni fa. Oggi l’immagine della Fini Compressori è quella di un gruppo di operai che chiede di non diventare lavoro morto.

La crisi porta con se una interrelazione tra l’aspetto urbano e produttivo. Pensiamo alle recenti vicende legate al sistema fieristico bolognese.
Attorno alla fiera di Bologna si è costruito e si sta costruendo un nuova cintura urbana e di servizio, è in fase ultimativa la nuova “Porta Europa” su via Stalingrado, e più in generale assistiamo alla modificazione di intere aree urbane sul territorio bolognese come la “Bertalia-Lazzaretto” e il nuovo quartiere residenziale “Trilogia” al posto del dell’aree dell’ex mercato dietro alla stazione di Bologna.

Questo nuovi volumi di cemento, mattone e ferro, tuttavia non fermano gli attuali processi di crisi, anzi per molti versi diventano l’emblema di questa fase di ristagno. La crisi del commercio e la chiusura di numerose attività commerciali, dentro i nuovi complessi urbani sono una conferma di tutto questo, basti pensare al turn-over di negozi nel nuovo complesso della “Minganti” in via Ferrarese o l’immediata chiusura di alcune attività presso la sede del nuovissimo Comune.

La Fiera di Bologna, già colpita in questi ultimissimi anni dalle attuali turbolenze economiche, oggi rischia di perdere, o alla meglio di vedere fortemente ridimensionato il suo gioiello interno: il Motor Show.
Da una parte assistiamo al disimpegno di gran parte delle case automobilistiche, che tagliano sulla promozione delle fiere, investiti prepotentemente in una crisi generale del sistema produttivo legato al comparto automobilistico. Le più importanti case automobilistiche dell’economia occidentale hanno deciso di non partecipare, tra cui anche la FIAT. Alcuni analisti parlano unicamente della presenza di casa automobilistiche cinesi e indiane, già questo dato renderebbe ben visibile un cambiamento epocale, che fino a qualche hanno fa sarebbe stato considerato impossibile. Se la crisi investe il pianeta non è secondario osservare come questa produce un diverso effetto nelle economie occidentali (Europa, Giappone e USA) rispetto a quella di continenti emergenti (ASIA e Sud America). Anche sul lato “simbolico” vediamo come una nazione considerata il “cortile di casa” degli U.S.A., sia riuscita ad ottenere la gestione delle prossime olimpiadi.

Dall’altra parte assistiamo ad un meccanismo di gestione della fiera e del sistema dei servizi ad essa collegata incapace di darsi una dimensione pubblica, dove gli interessi privati e speculativi hanno accelerato questa crisi. In questo senso gravi sono le responsabilità delle amministrazioni locali e regionali che si sono susseguite in questi anni, compresa l’attuale.

In merito al possibile passaggio della fiera da Bologna a Milano, questo non cambia assolutamente il meccanismo sopra descritto sul piano generale. Appare più un goffo tentativo di spostare il problema in una riproposizione degli aeroplani di Mussolini (nota 1)

Fino a qualche mese fa, interi settori della sinistra di questa città vedevano il Motor Show come un moloch, come il simbolo del male, la pacchiana esaltazione del mercato e della produzione delle due e quattro ruote. E’ interessante osservare che ora è la crisi economica a ridimensionare questo “baraccone”. Ed è proprio sugli effetti della crisi economica e sui tempi di questa che oggi si gioca la comprensione del presente e le relative proposte di rottura di una sinistra adeguata a questa fase.
La critica etica e morale agli attuali assetti produttivi, sociali e urbani sul territorio, non è solamente un’arma spuntata, ma viene triturata dentro i meccanismi della crisi stessa.
Come concludevamo nella nostra inchiesta introduttiva sui cambiamenti socio-economici a Bologna, i tempi della crisi risulteranno centrali per gli effetti di questa sulle fasce popolari e le relative modificazioni urbanistiche e produttive.
I governi centrali come quelli locali non hanno ancora compreso la portata di questa crisi strutturale, e molti miti fondanti degli ultimi 20 anni di benessere relativo sono destinati ad infrangersi.

Il senso del nostro studio e dei prossimi lavori non è quello immediato di trovare soluzioni, e prospettive nuove. Tuttavia già ora non pensiamo assolutamente che le risposte siano da ricercare nel neo-pauperismo del capitalismo verde, in quanto offre una visione miope e riduttiva del presente, e serve solo per garantire a chi già ha abbondantemente distrutto il pianeta, e nel piccolo le nostre città, a garantirsi un po’ di ossigeno per una nuova stagione. I miti della globalizzazione, cosi come quelli del localismo-comunitario vengono oggi sorpassati dalle contraddizioni portate dagli attuali processi di crisi.
Sarà compito delle forze politiche e sociali intervenire dentro le contraddizioni, noi vogliamo contribuire nel trovare una chiave di lettura efficace del presente.

Gruppo di Studio sull’Emilia Romagna

Dell’Associazione Politica e Classe-Bologna
http://politicaeclasse.blogspot.com/

Note
1 Il regime fascista, per sopperire alla incapacità produttiva bellica di aeroplani, e per evitare di demoralizzare la popolazione, spostava i medesimi aeroplani da guerra nelle diverse fiere militari, cosi 20 aeroplani venivano moltiplicati per dieci o per venti alla volta in una settimana. Questa non è una leggenda urbana, ma era raccontato direttamente dagli operai della Caproni (Reggiane) di Reggio Emilia che costruivano questi aerei da guerra. Durante il ventennio la stessa cosa avveniva per altri prodotti, come il bestiame nelle diverse fiere campionarie.

martedì 11 agosto 2009

La crisi


La crisi
Uscire dalla crisi del capitalismo o uscire dal capitalismo in crisi di Samir Amin

Questo libro inizia rammentando non come si è svolta la crisi finanziaria (si possono trovare eccellenti presentazioni altrove), ma quali sono alle origini, le cause che la rendono fatale (prevedibile e correttamente prevista da alcuni), che io ho trovato nel passaggio al capitalismo degli oligopoli generalizzati e all’imperialismo collettivo, e non nell’espansione del credito (conseguenza e non causa).

Seguono due capitoli dedicati a una lettura del capitalismo sul lungo termine. All’inizio con un richiamo alla diversità delle risposte alle crescenti contraddizioni dei vecchi sistemi che si aprivano breccia qua e là (attraverso il contrasto Europa-Mediterraneo-Medio Oriente e il mondo cinese). Poi una presentazione del capitalismo storico (atlantico) destinato ad affermarsi come forma definitiva della risposta, basata sulla sua caratteristica più importante: l’accumulazione per esproprio. Il contrasto fra centro e periferie generato da questa forma storica permanente dell’accumulazione nel capitalismo storico determina a sua volta la contraddizione dominante che accompagna il capitalismo nel suo sviluppo e, su quella base, le lotte ingaggiate dalle sue vittime. La lotta dei popoli delle periferie ha determinato la prima ondata (nel XX secolo) e probabilmente determinerà per le stesse ragioni una seconda ondata nel XXI secolo.

Il richiamo ai progressi e regressi registrati dalle lotte per l’emancipazione dei lavoratori e dei popoli nel XX secolo (ma solo un richiamo) si impone oggi più che mai, all’alba della possibile apertura di una seconda ondata di quelle lotte.

Non è un caso se ho posto la “nuova questione agraria” (oggetto del capitolo seguente) al centro della sfida per il XXI secolo. Qui non si tratta di una scelta fra altre possibili. La mia tesi è che lo sviluppo delle lotte in questo campo e le risposte che saranno date al futuro delle società contadine del Sud (circa la metà dell’umanità) determineranno ampiamente la capacità o meno dei lavoratori e dei popoli di avanzare sulla via del socialismo.

La sfida è quella della costruzione/ricostruzione permanente dell’internazionalismo dei lavoratori e dei popoli contro il cosmopolitismo del capitale oligarchico. Nel capitolo dedicato a questa materia tento di dimostrare come e perché il discorso “umanista” proposto, e accettato dalla maggior parte delle sinistre quali sono oggi, esclude dalle sue considerazioni il confronto con questa sfida. L’ultimo capitolo tratta di Marx e del marxismo, del comunismo e dell’internazionalismo. Marx non è mai stato così utile e necessario per capire e trasformare il mondo, oggi come e più di ieri.



Samir Amin (Il Cairo 1931) dirige il Forum du Tiers Monde a Dakar ed è presidente del Forum Mondiale delle Alternative.

Ha insegnato in varie università ed è stato consigliere economico di alcuni paesi africani. Presso le Edizioni Punto Rosso sono stati pubblicati: La gestione capitalistica della crisi (1995), Le sfide della mondializzazione (1996), Le fiabe del capitale (1997, in co-edizione con La meridiana), Il sistema mondiale del secondo Novecento. Un itinerario intellettuale (1997), Fermare la Nato (1999), Il capitalismo del nuovo millennio (2001), Oltre il capitalismo senile. Per un XXI secolo non americano (2002), Il mondo arabo (2004, con Ali El Kenz), Per un mondo multipolare (2006), Altermondialista. Delegittimare il capitalismo. Ricostruire la speranza. Per la “Quinta Internazionale” (2007, con François Houtart).

Collana libri/FMA, pagg. 208, 13 euro
Traduzione dal francese di Nunzia Augeri

Collana: Libri - FMA
ISBN: 88-8351-120-4
Formato: 15x21 cm
Pagine: 208
Prezzo: 13.00 €
Data pubblicazione: giugno 2009

Edizioni Punto Rosso
edizioni@puntorosso.it

martedì 16 giugno 2009

Report riunione associazione Politica e Classe


Si è tenuta giovedì 11 giugno 2009 la riunione del circolo di Bologna dell’Ass. Politica e Classe.
All'ordine del giorno essenzialmente il bilancio della stagione trascorsa ed il piano di lavoro per quella che si aprirà a settembre.

Dopo aver esaminato le iniziative passate, si è discusso rispetto alla nuova fase politica che si apre e il ruolo della nostra associazione culturale.

I temi su cui l’azione dell’associazione si concentrerà sono essenzialmente quattro:

- Inchiesta, attraverso lo sviluppo del Gruppo di studio sull’Emilia Romagna, che ha già pubblicato un primo quaderno. Questo lavoro continuerà attraverso la valorizzazione del quaderno e impostando un successivo quaderno di approfondimento. L'inchiesta vera e propria dovrebbe essere avviata dopo questa fase di ricognizione coinvolgendo un gran numero di compagni distribuiti sul territorio. L’analisi socioeconomica del territorio e della composizione di classe sono uno strumento trasversale, utile a tutte le soggettività politiche oggi impegnate nell’azione politico-sindacale.

- L’analisi marxista è al centro del progetto dell’associazione: per questo si vuole continuare a proporre seminari specifici di conoscenza e studio del marxismo. Per l'inverno 2009 o i primi del 2010 proponiamo un corso sui libri del Capitale di Marx (quelli scritti e quelli... non scritti). Le lezioni saranno tenute da Giorgio Gattei.

- Un altro aspetto importante dell’azione politico-culturale dell’associazione è la battaglia contro il revisionismo e l’egemonia di destra, è per questo che il secondo seminario sarà incentrato sull’analisi marxista del fascismo e dei sistemi autoritari (la "Dittatura del Capitale" da Napoleone Terzo fino ai giorni nostri).

- Vogliamo valorizzare i diversi materiali che l’associazione ha prodotto in seguito alle iniziative nazionali. In particolare esiste una continuità tematica dalla ricerca in merito alla questione ambientale e quelle sull'analisi della crisi e dello sviluppo delle forze produttive. Tali questioni potranno essere poste, e tra loro collegate, nelle presentazioni dei quaderni: quello sull’ambiente (all’università con gli studenti di agraria) e quelli di prossima uscita con gli atti dei convegni più recenti

Si è discusso infine dello sviluppo dell’associazione anche a livello provinciale, attraverso iniziative o momenti di dibattito con gruppi di compagni.

Si ricorda a tutti i compagni che la quota d’iscrizione annua all’associazione è di 20 euro annui, e per chi vuole contribuire nel sostegno alla sede del circolo di Bologna, la quota è di 10 euro al mese.

Associazione marxista Politica e Classe
Circolo di Bologna: Bologna

lunedì 8 giugno 2009

mercoledì 27 maggio 2009

mercoledì 20 maggio 2009

2 convegno su CRISI E ALTERNATIVE

13 giugno 2009
Sala conferenze “Santa Eufrasia” - via dei Mille, 15
Pisa

2° CONVEGNO SU CRISI e ALTERNATIVE
I nodi della Transizione: Forze produttive, rapporti di produzione e scienza


“La forza produttiva del lavoro è determinata da molteplici circostanze, e, fra le altre, dal grado medio di abilità dell’operaio, dal grado di sviluppo e di applicabilità tecnologica della scienza, dalla combinazione sociale del processo di produzione, dall’entità e dalla capacità operativa dei mezzi di produzione e da situazioni naturali.”
Karl Marx, Il Capitale - libro I (Editori Riuniti, 1980)


Introducono e coordinano per l’Associazione “Politica e Classe”
Cinzia Della Porta
Mauro Casadio


RELAZIONI DI

Joaquim Ariolla (Spagna) – Università Pais Vasco, Bilbao.-
Angelo Baracca – Comitato Scienziate e Scienziati contro la guerra
Guglielmo Carchedi - Professore di economia università di Amsterdam
Andrea Catone – Centro studi sulla transizione socialista
Alberto Di Fazio – Astrofisico teorico, Comm. Naz. CNR Global Change, ONU
Alessandro Mazzone – Professore Filosofia della Storia, Siena
Luciano Vasapollo – Università La Sapienza Roma. Centro Studi CESTES

http://www.politicaeclasse.org/

giovedì 14 maggio 2009

mercoledì 13 maggio 2009

lunedì 27 aprile 2009

Materiali per un inchiesta n.1


E' uscito il quaderno di Contropiano

BOLOGNA
DOVE STA ANDANDO LA VECCHIA SIGNORA?

materiali per una inchiesta 1°

A cura del Gruppo di studio sull’Emilia Romagna





Presentazione

Capitolo 1
C’era un modello
Schede
1 Il grande partito che fu

Capitolo 2
Il modello non c’è più: la fine della “mano pubblica”
Schede
1 Cooperative sociali
2 Sull’Università

Capitolo 3
La fine del modello: il “privato” industriale
Schede
1 Bologna industriale
2 Bologna operaia
3 Flessibili e Precari
4 Migranti

Capitolo 4
Abitazioni e mobilità: temi centrali
Schede
1 Composizione di classe e mobilità
2 I nuovi interventi di trasformazione-viabilità urbana

Capitolo 5
Le mani sulla città: il valore del suolo “interstiziale”
Scheda
1 Per una teoria della speculazione immobiliare

Conclusioni

Grafici

Bibliografia

per chi volesse riververlo può contattarci al seguente indirizzo: politicaeclassebologna@yahoo.it

dalla presentazione:

Questi materiali sono il frutto del lavoro di un gruppo di studio che si è costituito all’interno dell’Associazione marxista “Politica e Classe” di Bologna negli ultimi mesi del 2008. L’iniziativa è maturata dopo due riusciti dibattiti promossi dall’Associazione, uno sulla crisi dei partiti comunisti e della sinistra dopo i disastrosi risultati elettorali, l’altro di approfondimento sulla natura della grave crisi economica internazionale. Traendo un bilancio da quanto emerso nelle discussioni, abbiamo sentito la necessità di contribuire a dare un fondamento materialistico all’azione politica di classe (che, nella sua forma più evoluta, ci piace ancora chiamare comunista) senza cadere nelle pastoie dell’elettoralismo e del soggettivismo, che tanto danno hanno fatto e stanno ancora facendo ai residui della sinistra; dall’altro lato abbiamo cercato di comprendere gli effetti della crisi economica a livello locale, territoriale e nel fare questo ci è stato utile il vecchio Marx, con alcune analisi sul “valore del suolo” di sorprendente attualità.

Il gruppo di studio sull’Emilia Romagna, vuole fornire dei materiali per l’inchiesta, degli strumenti di analisi, per un lavoro di ricerca collettivo che coinvolga anche altri gruppi o singoli compagni interessati a svolgere concretamente l’inchiesta nell’area metropolitana bolognese ed in altre città della regione, in un’interlocuzione che sia la più ampia possibile.
Le pagine che seguono non hanno nessuna pretesa di esaustività, si tratta del primo di una serie di quaderni, che vogliono essere un contributo all’apertura di un dibattito, nella consapevolezza dei limiti delle nostre competenze su ambiti specialistici dai frastagliati contorni, che inevitabilmente si riflettono nella nostra produzione teorica. Speriamo che le lacune e gli errori stimolino interventi di approfondimento e rettifica. Abbiamo cercato di fornire un primo orientamento generale, un’ipotesi di ricerca, una bussola per svolgere quel lavoro che riteniamo non più rinviabile, nella consapevolezza che «l’inchiesta può essere paragonata a una lunga gestazione, e la soluzione di un problema al giorno del parto. Investigare su un problema significa risolverlo» (Mao Tse Tung)

Dopo la crisi che ha eroso e poi distrutto il celebrato “modello emiliano”, quali assetti politico-amministrativi, economici, sociali lo stanno sostituendo? Come sta evolvendo la dimensione metropolitana della città di Bologna? Come si caratterizza oggi la composizione di classe nel territorio?
Queste sono alcune delle domande fondamentali che ci siamo posti al fine di comprendere su quali parole d’ordine, su quali obiettivi immediati, con quali forme organizzative ricostruire l’unità di classe, ed allo stesso tempo come cogliere le contraddizioni su cui agire per sabotare il comando capitalistico. Si tratta di affrontare problemi ben noti (la casa, il traffico, ecc.) dal punto di vista della classe lavoratrice.
Le risposte non pensiamo certo di poterle dare in maniera definitiva noi oggi, ma vogliamo partire da qui e da ora per sviluppare una ricerca comune, un confronto aperto, che dia all’inchiesta molte gambe su cui camminare.

Gruppo di studio sull’Emilia Romagna

giovedì 23 aprile 2009

Iniziative a Bologna

COSA E' IL FASCISMO

L'Associazione marxista Politica e Classe organizza due serate di presentazione di nuovi libri di tematica storica ma di scottante attualità riguardanti i crimini del nazifascismo, i finanziamenti e le complicità di cui questo ha goduto. Le presentazioni daranno l'opportunità per momenti di dibattito nel corso dei quali ragioneremo del passato e del presente dei movimenti fascisti, delle loro politiche colonialiste e razziste, degli appoggi forniti dai grandi industriali, delle responsabilità del revisionismo che tuttora consente che i fatti siano nascosti o travisati. E del riemergere, oggi, di raggruppamenti e di politiche di discriminazione razziale e ingerenza militare in virtù di meccanismi e di interessi simili a quelli di un tempo.

ITALIANI BRAVA GENTE…
mercoledi 29 aprile 2009 ore 20:30
Davide Conti: L'occupazione italiana dei Balcani
Crimini di guerra e mito della "brava gente" (1940-1943) (Odradek, Roma 2008)
interviene l'autore Davide Conti

PADRONI E FASCISTI
mercoledi 6 maggio 2009 ore 20:30
Kurt Gossweiler: La (ir)resistibile ascesa al potere di Hitler
Chi furono i burattinai? Chi gli spianò la strada?
(Zambon, Frankfurt 2009)
interviene la curatrice del volume Adriana Chiaia

Le serate si tengono presso il Circolo via Barbieri n.95 (quartiere Bolognina).

ASSOCIAZIONE MARXISTA POLITICA E CLASSE BOLOGNA
http://politicaeclasse.blogspot.com/ politicaeclassebologna@yahoo.it

Con il sostegno di
COORDINAMENTO NAZIONALE PER LA JUGOSLAVIA - ONLUS
http://www.cnj.it jugocoord@tiscali.it

venerdì 10 aprile 2009

una inchiesta da parma

GIOVEDì 16 APRILE ore 18

c/o l'Aula Ferrari della Facoltà di Lettere e Filosofia in Via D'Azeglio a Parma

il collettivo Insurgent City,in collaborazione con l'aula B Autogestita, presenta

"Della Sicurezza" - dossier sulle politiche della sicurezza e la Carta di Parma per la sicurezza urbana

Campagne giornalistiche e dichiarazioni politiche hanno terrorizzato la cosiddetta opinione pubblica facendole credere di essere sotto assedio da un’ondata di barbari pronti a imporci la shar’ia e a rubarci il lavoro. Vengono a ondate, dall’Albania, dalla Romania, dal Maghreb e dall’Africa. Il fenomeno dell’immigrazione, fenomeno fisiologico di tutte le civiltà umane viene additato come la causa di ogni male in una società che è in una crisi profonda non solo dal punto di vista economico. Smascherare la messinscena dei poteri forti, cercando di capire il perché di questa manovra xenofoba, può essere un buon antidoto alla stupidità del nostro tempo.

Chi siamo:
Insurgent City è un collettivo nato a Parma nel 2007, è l’esigenza di un gruppo di giovani lavoratori precari di riuscire a interpretare i mutamenti sociali e politici in atto soprattutto all’interno della città, l’arena definitiva dello scontro tra le forze del capitale e quelle del lavoro, e di riuscire ad incidere sulla realtà conducendo lavori di inchiesta e campagne di mobilitazione, cercando una forma innovativa di antagonismo sociale.

Dicono di noi:

“Una visione lucida e completa della situazione, l’opera prima di un collettivo che
promette veramente di rivoluzionare il consueto approccio alle questioni urbane.”
REPUBBLICA

“Una piccola barricata contro la deriva autoritaria della Repubblica Italiana.”
LE MONDE DIPLOMATIQUE

“Insurgent City è il cancro della convivenza civile della nostra città”.
COSTANTINO MONTEVERDI (Assessore alla Sicurezza del Comune di Parma)

“..sconsigliamo ai cittadini di origini africane di telefonare nei parchi pubblici di Parma al
tramonto, la polizia locale è prevenuta nei confronti degli immigrati e potrebbe
scambiarvi per spacciatori o terroristi”
ED. LONELY PLANET - ITALIA DEL NORD

“…Insurgent City è una cellula di Al Qaeda.”
LA PADANIA

Un libro tutto da scaricare
http://paura.anche.no/wp-content/uploads/2009/02/della_sicurezza.pdf
Info: insurgentcity@autistici.org

venerdì 13 marzo 2009

In difesa delle libertà democratiche

Bologna, sabato 21 marzo
alle ore 15,30 in Piazza Nettuno
Mobilitazione in difesa delle libertà democratiche a Bologna

Cento lavoratrici e lavoratori lanciano la mobilitazione in difesa delle libertà democratiche a Bologna

Siamo lavoratrici e lavoratori che stanno subendo come tanti altri, gli effetti di questa profonda crisi economica.

Una crisi che vorrebbero farci pagare non solo attraverso una riduzione dei salari, un aumento dell'età pensionabile, la crescente precarietà o con la minaccia della perdita del posto di lavoro ma anche togliendoci quei diritti che ci servono per opporci a tutto ciò.

Vogliono eliminare completamente la possibilità di organizzarsi al di fuori dei sindacati "complici", il diritto di sciopero, il diritto a manifestare nelle città.

Questo attacco non riguarda solo noi ma tutti coloro che lottano nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nei territori per le libertà civili e democratiche, contro il razzismo e per la garanzia di una vita dignitosa per tutti.

E' in atto una svolta autoritaria, contro la quale è necessario resistere ed agire e per questo stiamo lavorando perché la manifestazione nazionale indetto dal sindacalismo di base per il 28 marzo prossimo abbia successo.

Ci appelliamo a tutte le forze sociali, a quelle politiche, ai singoli lavoratori, ai singoli cittadini perché costruiscano con noi un percorso comune di opposizione a tutto questo.

Nella nostra città in particolare ha già trovato applicazione la direttiva Maroni che limita il diritto sancito dalla costituzione di riunirsi in luogo pubblico e di esprimere pacificamente il proprio pensiero.



Per questo sabato 21 marzo ci troveremo alle ore 15,30 in Piazza Nettuno per dare vita ad una manifestazione che arrivi fin sotto le finestre del Palazzo del Governo e chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore la democrazia di partecipare numerosi.

Invitiamo tutti infine a partecipare e a portare il proprio contributo all' assemblea cittadina indetta per il 12 marzo alle ore 21,00 presso la "Sala Bianca" di Palazzo D'Accursio - 1°piano

Agresti Loredana (Prec. Scuola Elem.), Amato Libertino (Hera), Arcuri Letizia (RSU Rer), Armenti Icli (RSU capo treno trenitalia), Balboni Sandro (Bologna fiere), Baldo Nicola (AIAS), Baratti Roberta (S.Orsola), Baroni Roberto (Coop Emilia), Bazzocchi Giovanni (Università), Bellanova Delia (coop Dolce), Bolognini Massimo (Rsu Poste), Bonfini Francesco (Maest. Element.), Boni Alberto (rsu ferrovie), Buldini Roberta (rsu comune), Butera Carmela (Uff. Entrate), Cappiello Roberto (Atc), Casabianca Alfio (RSU- Az.Usl), Castrignanò Luca (RSU- Scuola Media Rodari-Iussi),Catalfamo Giorgio (Coop Dolce), Cavallini Andrea (Coop Dolce), Cocchi Renato (Atc), Cocuzza Annalisa (Atc), Conti Ornella (impiegata),Cremonini Gianni (Atc), Cuozzo Alessandra (Atc), D' Errico Gianluca (RSU- Ist Comp 10),Dal Soler Gino (Poste), Dalmasso Antonio (RSU- Provincia), De Leonardis Francesco (Anffas), De Luca Pierina (Az. Usl ), De March Pino (RSU Aldrovandi-Rubbiani), De Paolis Roberto (macchinista trenitalia), De Simone Rossana (Altercoop),Delussu Valentina (cup 2000), Di Gianfrancesco Daniela (Cadiai), Di Marco Maria Rosa (Coop Nuova sanità), Fabbiani Vilma (RSU comune), Fanari Vincenzo (Atc), Fiore Luisa (Aerp. Marconi), Fiorica Francesco (Atc), Fiorini Mauro (Rsu Comune), Florio Concetta (Prec Scuola Elem),Franceschini Quinto (Prog. Lavoro),Gabriele Antonio (CUP 2000), Gabrielli Gabriella (Rsu Acer), Galletti Wladimiro (Coop Saragozza), Galluccio Antonio (Atc), Gentilini Anna Maria (Uff. Entr), Giagnorio Giuseppina (RSU Rer), Giovanetti Manuela (telecom), Guardabascio Pina (Anffas), Latticini Laura (Az. Usl ), Lindo Dora (Asp Budrio), Lindo Luisa (coop Il Martin Pescatore), Lo Monaco Antonio (Hotel Royal Carlton), Lorenzetti Laura Chiara ( RSU- S.Orsola), Lucaioli Marta( Rsu Call-Center Coinè), Luppi Lorella( Ag. Territ),Maiorelli Lisa (RSU poste),Mambrini Cristina (prec. asili nido), Mancuso Maurizio (Atc), Mandracchio Antonella (Prec. Sc. Sup.), Maracino Fiammetta (Az. Usl ), Mari Marco (rsu ogr trenitalia), Marte Antonio ( impiegato), Masala Stefano (RSU telecom),
Mascitelli Marco (Hera), Mascagni Marzia (RSU- Ist comp 8), Massa Ilario (Az. Usl), Micco Maddalena ( RSU- Istit.comp. scuola Media 11), Milzi Giuseppe (Atc), Minelli Sandro(Atc), Montagna Lorenza ( Alise) Monterisi Gianfranco (telex italia), Morabito Maria (Atc), Morleo Barbara (Maestra Scuola Elem), Morrongiello Angelo (RSU- S. Orsola), Nannoni Massimo ( Coin), Neri Igor (Metalm. GD), Palma Enrica (Min. pol. Lav.), Palmi Alvin (Cons. Delegati Fiera), Penta Carlo (Atc), Perretta Fabio (Cadiai), Perrone Claudia (S. Orsola), Pisani Cosimo (impiegato), Potenza Maria (Min beni cult.), Rambaldi Alberto ( Coop Saragozza), Ranni Raffaele (Fond aldini valer.), Rinaldi Simone (Atc), Rossi Fiorenza (Rsu Rer), Rossini Alessandro (Anffas), Russo Alberto (rls/rsu ferrovie), Sanna Alessandra (RSU- Istit comp. 5), Sasdelli Milco ( Mazzoni ambiente), Savino Alessandro (Atc),Sciascia Renato (Catis), Sette Flora (Precaria scuola. Elem), Sibilla Rosa (Bologna Fiere), Simoni Massimo (RSU- poliz munic), Soro Bruno (RSU-Universita'), Sundas Samuele (Atc),Tampieri Marco (telecom),Teglia Romano (RSU provincia),Tornambè Giuseppe (RSU- S. Orsola), Toscano Mariangela (Ag territ.), Venturi Carlos Alexander ( metalmeccanico), Vituliano Gaetano (Atc)

Per adesioni

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mercoledì 25 febbraio 2009

sabato 7 febbraio 2009

Cittadini di quale paese?

sulla laicità

Un padre vuole concedere alla figlia il naturale diritto di morire dopo aver vegetato, priva di coscienza, per diciassette anni.
Per farlo è costretto a passare sulle prime pagine dei quotidiani e a litigare con preti, cardinali, politicanti, opinionisti da strapazzo e giornalisti vigliacchi.
Un governo particolarmente reazionario e bigotto, in seguito a precise direttive venute dal Vaticano, arriva a promulgare una legislazione d'emergenza per impedire che il caso abbia il suo corso, e procura intenzionalmente un conflitto istituzionale proprio su questa questione. Il presidente del Consiglio dei Ministri arriva a dire che "cambierà la Costituzione" pur di impedire questa eutanasia.
Nel frattempo, la ragazza moribonda è diventata un ostaggio. La sua agonia deve continuare fintantochè è politicamente e mediaticamente opportuno. La sua transizione dalla vita alla morte deve essere prolungata artificialmente per legge. Il presidente del Consiglio arriva a dire che in linea di principio quel corpo "potrebbe procreare", come se fosse morale essere concepiti e nascere da madre in coma, come se la donna fosse un mero contenitore.
La tensione attorno al caso Eluana Englaro è stata montata in una maniera molto barbara. Si è contravvenuto innanzitutto ad un diritto alla riservatezza per una donna, e per le sue persone più vicine, in una fase così drammatica della propria esistenza. La famiglia di Eluana è dovuta diventare ostaggio di questa strumentalizzazione, di questo scontro istituzionale; questa ragazza che termina il suo ciclo biologico dopo 17 anni di non-vita deve essere sottoposta a questa aggiuntiva tortura.
Il tutto ha degli aspetti che sembrano paradossali. Lo stesso governo che, su ordine del Vaticano, ha portato al massimo la tensione attorno a questa vicenda in nome della difesa della "vita", negli stessi giorni approva normative che ledono diritti fondamentali: il diritto alle cure mediche e il diritto alla vita. I medici potranno denunciare all'autorità giudiziaria gli immigrati clandestini. In questo modo si viola un principio basilare, che fa anche parte del giuramento dei medici, in base al quale a nessuno può essere negato il soccorso. Con questa nuova normativa l'immigrato senza permesso di soggiorno cercherà di non andare più dal dottore, causando così un grave danno alla salute sua e degli altri. Inoltre, la madre immigrata senza permesso di soggiorno accetterà di partorire senza assistenza medica, o dovrà più spesso tentare l'aborto - anch'esso clandestino, chiaramente. Questa è la loro "difesa della vita umana". Per non parlare dei continui tagli di bilancio e dismissioni nella sanità pubblica.
La persecuzione contro i lavoratori immigrati, che i leghisti e fascisti instaurano oggi in Italia, non è in contraddizione, ma bensì è perfettamente coerente con la mobilitazione bigotta contro la laicità e contro i diritti della persona. Entrambi gli aspetti - razzismo forcaiolo e fondamentalismo bigotto - sono manifestazioni diverse della stessa irrazionalità di massa. Il clima culturale che viene instaurato in Italia, con il concorso dei media e di politici senza scrupoli, è in questo senso del tutto analogo a quello del Fascismo. Una cappa di piombo clericale permea di nuovo, come dopo il Concordato, tutti gli ambiti della vita sociale, politica e culturale del paese. Anche in questo campo, l'inerzia e l'ambiguità degli esponenti opportunisti del centrosinistra hanno spianato la strada alla barbarie dei politici di centrodestra. Un segnale della gravità della situazione è stato dato a Roma per le celebrazioni del XX Settembre 2008, quando dal palco delle autorità è stato fatto parlare un fascista clericale che ha commemorato solo i morti dello Stato Pontificio. Di fatto, mentre noi giustamente ci preoccupiamo di rivalutare la memoria ed i valori del 25 Aprile, in questa Italia non si è mai veramente compiuto nemmeno il XX Settembre. Ci ritroviamo ancora addosso la profonda, provinciale arretratezza del nostro paese, e soprattutto la arretratezza culturale delle sue classi dirigenti. Di fronte ai tanti problemi che in tutti i paesi si devono affrontare, noi italiani dobbiamo purtroppo ancora combattere battaglie di retroguardia.
Simili infiniti dibattiti come quello sull'eutanasia o quello - rimasto in sospeso! - sulla formalizzazione delle coppie di fatto non sarebbero concepibili in nessun altro paese d'Europa, soprattutto con queste ignobili modalità. Che sia nel nord scandinavo o nel sud greco, che sia nell'ovest spagnolo o nell'est slavo, la popolazione di nessun altro paese d'Europa potrebbe mai sopportare un piagnisteo di questo tipo sui "pericoli" che comporterebbe la formalizzazione dei diritti e dei doveri delle persone che vivono insieme per loro libera scelta. La questione è infatti ovvia, ed è stata risolta tranquillamente da molti anni pressochè dappertutto, tranne che in Italia. Solo in Italia siamo privi di senso del ridicolo al punto tale da sorbirci interminabili discussioni sul tema; solo in Italia ci sottoponiamo consenzienti e riverenti alla sequela di attacchi ed insulti da parte dei prelati e dei loro servitori "laici". Allo stesso modo il popolo italiano non può decidere in merito alla nascita - lo abbiamo visto con il boicottaggio, riuscito, da parte vaticana, contro il referendum sulla procreazione assistita. Il popolo italiano non può decidere nemmeno in merito alla morte - lo vediamo con la continua polemica sulla eutanasia, cioè sul diritto di ciascuno a negare il proprio consenso a trattamenti medici che possono essere inutili, dolorosi, eccessivamente invasivi ("accanimento terapeutico"). Dunque santa romana chiesa ci impedisce di decidere in autonomia ed in base alle nostre convinzioni su come possiamo nascere; ci impedisce di scegliere come vivere; e ci impedisce di decidere come dobbiamo morire. E tutto questo anche se con le nostre scelte non diamo fastidio a nessuno, non chiediamo niente a nessuno, non interferiamo nei comportamenti o nelle convinzioni private di nessuno.
È chiaro che una Italia del genere non ha alcun futuro, ne' dal punto di vista culturale e civile, ne' dal punto di vista demografico e biologico.
Come Associazione Marxista Politica e Classe ci uniamo al movimento di indignazione che si è levato per lo specifico caso Englaro e più in generale ci uniamo a tutte le battaglie per i diritti fondamentali e la laicità dello Stato. Crediamo che questa classe dirigente che si mostra iperliberista in economia e ultrareazionaria sui "valori" sia profondamente inadeguata a dirigere il paese e ad emanciparlo dai diktat vaticani. Lavoriamo per la affermazione della nuova cultura della classe lavoratrice, libera dai retaggi delle religioni e dai condizionamenti del profitto borghese.

Associazione marxista Politica e Classe-Bologna

venerdì 9 gennaio 2009

tesseramento 2009

Dal mese di gennaio inizia il tesseramento per il 2009 all'Associazione marxista Politica e Classe. Tutti i compagni interessati a rinnovare la tessera possono contattarci tramite mail, o partecipare all'attivo del circolo.

Giovedi 15 gennaio, ore 21.00
via barbieri n.95
riunione osservatorio emilia
In merito alla ricerca sulla rendita a Bologna.
Sono invitati a partecipare tutti i compagni interessati a lavorare su questo lavoro di ricerca.

Sabato 24 gennaio, ore 15.00
via barbieri n.95
Attivivo del Circolo di Bologna di Politica e Classe

odg:
-la fase attuale e le prospettive marxiste nell'azione culturale e di ricerca nel presente
-promozione dei quaderni dell'associazione (ambiente, sindacalismo)
-tesseramento e questione finanziaria

nel mese di febbraio si terra una conferenza organizzata dal collettivo universitario di agraria di Bologna e dall'ass. Politica e Classe sulla tematica ambientale

ad aprile partira il corso di (s)formazione promosso dall'Ass. Politica e Classe e dal gruppo di studenti medi Iskra