venerdì 28 novembre 2008

antifascismo


ASSEMBLEA PUBBLICA


verso il CORTEO ANTIRAZZISTA E ANTIFASCISTA AI QUARTIERI S.VIOLA E BARCA

del 13 DICEMBRE 2008

presso il CIRCOLO ARCI IQBAL MASIH Via della Barca 24/3 - bus 14

MERCOLEDI' 3 DICEMBRE '08 ALLE ORE 20.30


Il 12 dicembre saranno passati 39 anni da quando una bomba piazzata daun gruppo di neofascisti spalleggiati dai servizi segreti fece 16 mortie 87 feriti nell'atrio della Banca dell'Agricoltura, a Milano. Tregiorni dopo un "malore attivo" e un volo dalla finestra della Questurasuicideranno il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli.Il 6 novembre 2008, a Genova, al riparo dai riflettori della Storia, unmigrante algerino accusato di borseggio, Aufi Farid, è volato dallafinestra di una stazione dei carabinieri ed è morto. Quello che si stachiudendo è stato un anno insanguinato da xenofobia e squadrismo: NicolaTommasoli ucciso dai fascisti a Verona, Abdoul Guibrea Milano massacratoper un pacco di biscotti, Emmanuel Bonsu pestato brutalmente dai vigiliurbani a Parma, gravi aggressioni ad attivisti dei movimenti a Roma,Pesaro, sul treno Ancona-Rimini. La notte tra il 14 e il 15 novembre aBologna, sotto le due torri, quattro bonehead forzanovisti hanno feritodue giovani, uno in modo grave, colpevoli di un look sgradito e diessersi dichiarati comunisti.A lui e agli altri aggrediti va tutta la nostra solidarietà.La violenza dei pubblici poteri e la violenza fascista non hanno maiallentato la loro stretta. Se ieri era la Strategia della Tensione, oggiè una Strategia della Paura ad alimentarle. Paura che la retoricasecuritaria scatena verso chiunque appaia diverso, perché straniero, perla sua identità di genere, per una maglietta sbagliata, per il suo mododi vestirsi o di tenere i capelli.E "dalla strategia della tensione alla strategia della paura",raccogliendo una proposta della Rete Antifascista Metropolitana di Roma,è stato il filo conduttore di iniziative diffuse in varie città italianeil 12 dicembre 2007. A Bologna un corteo comunicativo ha attraversato iquartieri Barca e S. Viola, dove i movimenti operai, antagonisti elibertari bolognesi mancavano da decenni.Quest'anno riteniamo più che mai urgente e necessaria una presenza dipiazza antirazzista e antifascista nell'anniversario della strage diPiazza Fontana. Essendo stato proclamato per il venerdì 12 lo scioperogenerale, proponiamo a reti, collettivi, singoli, di costruire persabato 13 dicembre una mobilitazione cittadina e plurale che attraversinuovamente i quartieri S. Viola e Barca. Un momento di comunicazione epresa di parola perché non prevalga il silenzio dell'oblio edell'intolleranza.


Circolo Arci Iqbal Masih

Lista Reno per il rilancio dello stato sociale

Assemblea Antifascista Permanente


all'iniziativa aderisce l'Associazione Politica e Classe di Bologna

domenica 23 novembre 2008

Report


REPORT DELLA TAVOLA ROTONDA SULLA CRISI ECONOMICA PROMOSSA DALL’ASSOCIAZIONE “POLITICA E CLASSE” A BOLOGNA IL 20 NOVEMBRE 2008.

Un pubblico numeroso e attento ha partecipato al dibattito sulla crisi, a cui hanno partecipato Roberto Sassi dell’Associazione. Politica e Classe, Giorgio Gattei, professore del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bologna, Emiliano Brancaccio, professore di Macroeconomia e di Economia del lavoro presso la Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università del Sannio, Toni Iero della redazione di “Cenerentola”, Sergio Cararo della Redazione di “Contropiano” Gli intervenuti, pur partendo da posizioni anche differenziate, ma accomunate da una critica radicale al capitalismo ed all’imperialismo, hanno concordato sul carattere non congiunturale ma strutturale della crisi, la cui origine risale ad oltre tre decenni addietro ed è definibile, nelle classiche categorie marxiane, come crisi da sovrapproduzione di capitali.Il neoliberismo è giunto alla fine: dopo aver sferrato un massiccio e costante attacco ai salari ed imposto un devastante saccheggio di risorse pubbliche attraverso le privatizzazioni, manovre attuate al fine di sorreggere la speculazione finanziaria ed i costi delle guerre imperialiste. L’esplosione della bolla finanziaria ha fatto svanire in un istante la maschera che nascondeva il reale volto di un modo di produzione gravemente dilaniato dalle contraddizioni che esso stesso inevitabilmente genera.Gli USA sono destinati a subire un forte ridimensionamento, non solo in termini economici ma anche politico-militari, mentre la conflittualità inter-imperialistica si sta acuendo sensibilmente.
Ma la legittima soddisfazione sulla cocente dimostrazione dell’attualità dell’analisi marxista non consente certo di essere compiaciuti di fronte agli scenari che si prospettano nel prossimo futuro.Le classi subalterne, specie nel nostro paese, in mancanza di un’adeguata organizzazione politica di massa, rischiano di pagare un prezzo altissimo. Significativo da questo punto di vista il caso dei fondi pensione privati, sostenuti con grande determinazione a destra e a sinistra, come dai sindacati di stato, che hanno subito perdite fino all’11%, mentre il rendimento dei TFR è cresciuto del 2,2%. Si tratta solo dell’ultima beffa, dopo decenni di saccheggio.Gli stessi partiti “comunisti”, sono preoccupati unicamente di riconquistare una qualche rappresentanza parlamentare e sembrano non accorgersi di quello che sta succedendo.In questo contesto, hanno spazio movimenti razzisti e fascisti, che fomentano la guerra fra poveri, sostengono le tendenze più guerrafondaie dell’imperialismo, organizzano provocazioni squadristiche con la protezione degli apparati dello stato.
Nonostante ciò, stiamo assistendo alla diffusione di radicati ed estesi movimenti di massa (dagli studenti ai lavoratori organizzati nei sindacati di base, dai movimenti di difesa del territorio a quelli per la casa) che si stanno unificando sotto la parola d’ordine “La vostra crisi non la paghiamo”, nella consapevolezza della comune condizione di precarietà, di mancanza di prospettive, di scarsità di reddito. Questi movimenti stanno dimostrando una ben maggiore maturità politica del ceto politico che pretende di rappresentarli e costituiscono una solida base di resistenza contro gli attacchi di una borghesia sempre più parassitaria ed incapace di far fronte ai disastri che ha provocato.

Circolo di Bologna
Associazione marxista Politica e Classe

venerdì 21 novembre 2008

antifascismo

Il comunicato dai partecipanti alla contestazione ad Azione Giovani
Questo è un comunicato politico e informativo sui fatti di Piazza Verdi scritto e condiviso da persone che hanno partecipato alla contestazione di Azione Giovani, e vogliono spiegare i loro motivi.
La firma Informazione Antifascista sta a denotare il nostro intento: di monitorare, svelare e denunciare il neofascismo a Bologna. La mattina del 20 novembre è stato contestato, da parte di un gruppo di studentesse e di studenti di diverse facoltà il banchetto di Azione Giovani in Piazza Verdi, che diffondeva messaggi contro la mobilitazione No Gelmini. Contemporaneamente al banchetto in piazza Verdi un gruppo di fascisti vicini all’area naziskin volantinava sotto le due torri all’imbocco di Via Zamboni. Al vedere bandiere con la fiamma tricolore, che simboleggia la continuità con la Repubblica di Salò, in una città medaglia d’oro alla resistenza, i presenti si sono sentiti di contestare la presenza fascista nel cuore della zona universitaria e chiedere lo smantellamento del banchetto. Questo è accaduto senza arrivarealcuna violenza fisica. Dopo pochi minuti è arrivata la polizia che ha immediatamente fermato una decina di studenti che si stavano allontanando dalla piazza, prendendogli i documenti e minacciandoli fisicamente.La volontà di questo comunicato non è semplicemente di offrire la versione degli eventi di chi in quel momento c’era, ma anche di spiegare i motivi precisi che hanno portato studentesse e studenti che si riconoscono nei valori dell’antifascismo a contestare Azione Giovani, movimento giovanile di Alleanza Nazionale, un partito che da molte persone è visto come una forza che ha apparentemente rotto tutti i legami che aveva con il fascismo. Questainterpretazione la rifiutiamo nel suo complesso in quanto indipendentemente da come si definisce e come si rapporta con il passato, AN continua a incarnare lo spirito del fascismo nella sua proposta politica, una proposta razzista, xenofoba, ed autoritaria.Venerdì notte in Piazza delle Mercanzie due ragazzi hanno subito un pestaggio da parte di una decina di naziskin, uno dei ragazzi ha anche riportato gravi ferite. Galeazzo Bignami, consigliere comunale per AN-PDL a Bologna ha subito dichiarato l’estraneità del suo partito all’ambito neo-nazista e che in quello stesso partito “non esistono spazi” per quell’area. I FATTI DIMOSTRANO IL CONTRARIO. Esiste a Bologna un gruppo, chiamato ASSOCIAZIONE EDERA, il cui discorso politico si fonda sull’antisemitismo, il negazionismo della Shoà, l’apologia (sul loro sito chiedono prosaicamentedi versare il 5 per mille a favore dell’Istituto storico della RSI) della stessa Repubblica di Salò che Alleanza Nazionale ricorda sulla sua bandiera. Alle loro iniziative è spesso presente un servizio d’ordine naziskin, che allontana o impedisce ogni possibile dissenso, nonostante tali conferenze vengano presentate come pubbliche. Abbiamo parlato di questo gruppo per un motivo preciso: IL LORO PRESIDENTE E’ MICHELE FRANCESCHELLI, CONSIGLIERE DI AN-PDL DEL QUARTIERE SAN VITALE. Il loro Vice Presidente è Francesco Bevilacqua consigliere della Lega Nord al Quartiere Navile, lui come Franceschelli con un passato nella destra neo-fascista. Questi fatti sono la dimostrazione evidente della falsitàdelle dichiarazioni di Bignami, della falsità dell’equazione Partito di Governo uguale arco costituzionale e democraticità. Dentro AN è viva e vegeta una cultura fascista senza ‘post’, che agisce parallelamente a quella pratica politica istituzionale che dice di aver abbandonato l’ideologia dalla quale provengono. Questa realtà esiste in Azione Giovani quanto, se non di più, che nel partito alla quale fa riferimento. Da anni AG porta avanti campagne revisioniste sulla strage di Bologna, cercando di spostare la responsabilità di quel massacro lontano da quella destra radicale armata che ha formato molti che adesso militano tra le fila del loro partito.Come abbiamo spiegato, la verità su Azione Giovani e Alleanza Nazionale non è quella che gli stessi presentano al pubblico, ma è ben altra: è quella di un partito che tollera e fa eleggere a cariche cittadine soggetti che appartengono alla stessa area alla quale affermano di aver negato agibilità. Gli stessi soggetti che usano queste cariche per garantire sedi e agibilità a iniziative di stampo nazista. La presenza di questo partito in zona universitaria, a meno di una settimana da un’aggressione fascista brutale a pochi passi da Piazza Verdi, in contemporanea ad un altro volantinaggio fascista, lo stesso giorno di un corteo antifascista per condannare l’aggressione ed esprimere solidarietà agli aggrediti, era una provocazione chiara.Chi ha risposto alla provocazione contestando la loro presenza l’ha fatto con la rabbia di chi non vuole più vedere aggressioni notturne, non vuole veder più legittimati discorsi che vogliono sputare sulla memoria di chi per questa repubblica democratica antifascista hanno lottato rischiando la vita, molti perdendola per conquistare una libertà che nonhanno mai potuto conoscere. Chi ha risposto alla provocazione l’ha fatto per svelare un artificio che trasforma complici in innocenti, e affermare che la libertà antifascista non conosce l’ambivalenza di chi condanna la violenza squadrista mentre contemporaneamente agevola chi vive quello squadrismo come prassi quotidiana.Esiste un sodalizio fascista a Bologna che è ben diversa dalle facciate che sono presentate alla cittadinanza.Continueremo a denunciare, svelare e opporci a queste complicità. Bologna è antifascista e lo rimarrà.
INFORMAZIONE ANTIFASCISTA

mercoledì 5 novembre 2008

tavola rotonda sulla crisi economica


tavola rotonda sulla crisi economica

Il precipitare della crisi finanziaria, partita dall'esplosione della bolla immobiliare, oggi sembra investire l'intero sistema. Da più parti si dice che si pagherà cara questa crisi, ma non chi direttamente la pagherà.Quali sono le conseguenze geopolitiche della crisi finanziaria? Quanto direttamente investe il sitema di produzione capitalista? E' un susseguirsi di notizie discordanti tra chi parla di recessione, chi dice che è momentanea e ci vuole ottimsmo a chi vede la fine di un modello liberista. L'analisi marxista può aiutarci a leggere la crisi in atto. Ne parliamo con diversi studiosi e giornalisti per capire meglio cosa sta succedendo.
ore 21.00
giovedi 20 novembre
via del pratello n.53
sala benjamin
Bologna
coordina la tavola rotonda Roberto Sassi Ass. Politica e Classe
interviene
Giorgio Gattei professore del Dipartimento di Scienze Economiche di Bologna
Emiliano Brancaccio professore di Macroeconomia e di Economia del lavoro presso la Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università del Sannio
Toni Iero Redazione Cenerentola giornale libertario
Sergio Cararo Redazione Contropiano, della Rete dei Comunisti